“Ci sono incontri che ti cambiano la vita, quello con la pasticceria ha cambiato la mia” – Intervista alla Chef Pasticcera Alice Parretta

Home/successo/“Ci sono incontri che ti cambiano la vita, quello con la pasticceria ha cambiato la mia” – Intervista alla Chef Pasticcera Alice Parretta

Nata e cresciuta a Firenze, Alice Parretta dopo aver dedicato gli anni di studio a percorsi molto differenti, nell’ambito della psicologia e dello sport, si imbatte per caso con forni e fornelli e scopre la sua vera passione: la pasticceria! Dopo una iniziale formazione da autodidatta frequenta corsi di base in alcune scuole fiorentine e decide in seguito di conseguire il Diploma presso la sede di Bologna della nostra Scuola professionale, settore Pasticceria. Alice si dimostra subito un’allieva appassionata e curiosa, determinata e seria e ottiene il Diploma di Pasticcera Professionista, acquisito dopo aver frequentato il laboratorio del “Caffè Lorenzo” di Firenze.
Il Dolce Di Alice” è il nome della sua identità social dove pubblicizza la sua attività come Chef Pasticcera a domicilio e su commissione e come insegnante di corsi per amatori che svolge nella realtà fiorentina. E’ anche il nome del suo blog che vi consigliamo vivamente di visitare perchè è un trionfo di bellezza, abilità e simpatia.

La abbiamo raggiunta per farci raccontare come, la pasticceria da passatempo è diventata, dapprima la sua passione, poi la sua professione.

  • Alice, come hai deciso di iscriverti all’Accademia Italiana Chef?

Un momento di vita di cambiamento e sofferenza personali, mi trasferisco nella mia nuova casa da sola e lì scopro la curiosità per la cucina, che sempre di più si orienta in modo naturale verso la pasticceria. Perfezionista per natura, scelgo di iscrivermi a un corso amatoriale, del quale sono soddisfatta a metà rivelandosi più che altro un corso di ricette piuttosto un corso di „ricette base“ piuttosto che sulle „basi tecniche“ della pasticceria. E‘ qui che scelgo di regalarmi un corso professionale, senza sapere dove porterà la mia strada, solo guidata da una passione nata all’improvviso e che si è impossessata della maggior parte del mio tempo e dei miei pensieri: la pasticceria.

  • Quali erano i tuoi obiettivi? Inseguire semplicemente una passione o trasformarla in un lavoro?

Come dicevo prima, il mio obiettivo era una crescita personale, un desiderio di approfondimento, un modo per mettermi alla prova. Sapevo che avrei dovuto affrontare anche il tirocinio, conciliando il mio lavoro a tempo pieno con questo nuovo percorso, per tre mesi ho dormito 5 ore a notte pur di portare avanti questa formazione! Volevo cominciare dalle basi andando ai corsi dell’accademia, misurarmi con l’esame finale – soprattutto con la prova creativa – ma più di tutto toccare con mano il dietro le quinte delle vetrine delle pasticcerie.

  • Ci sono dei falsi miti da sfatare negli appassionati di Pasticceria?

A partire dal presupposto che chi si iscrive a un corso molto spesso lo fa spinto dalla curiosità e anche per la voglia di imparare cose nuove, trovo spesso che le persone si lascino guidare da falsi miti e luoghi comuni obsoleti (il pizzico di sale per montare gli albumi, per esempio!) senza domandarsi il perché di certi procedimenti e il razionale che ne sta alla base.

  • Alice Parretta nel futuro. Come ti vedi tra 10 anni?

Questa per me è una domanda difficile, alla quale penso giorno e notte senza trovare una risposta precisa, non me ne vergogno. Ma sognare non costa nulla, e visto che Walt Disney diceva che “Se lo puoi sognare, lo puoi fare” allora risponderei che mi vedo in un locale tutto mio, dove mi occupo di brunch, merende, allestimento di feste e soprattutto delle torte di festeggiamento! Mi piacerebbe un posto che mi rispecchiasse, dove magari svolgere anche qualche corso aperto al pubblico e dove poter continuare a crescere, imparare, sperimentare.

  • Cosa consigli a chi decide di intraprendere un corso professionale di pasticceria?

Consiglio di aver voglia di mettere le mani in pasta a ogni occasione perchè quello che si impara provando-sbagliando-riprovando è la migliore scuola del mondo; di aver voglia di studiare volumi tecnici illuminanti (come Tradizione in evoluzione di Leonardo di Carlo, e non solo) perché tecniche, procedimenti e chimica sono alla base della pasticceria; di essere spugne e fare domande per apprendere il più possibile dai docenti; consiglio infine di pensarci bene: ma se si alzerebbero alle 5 di mattina per fare dolci o aspetterebbero notte fonda per terminare una lievitazione, allora è la cosa migliore che possano fare!

Ringraziamo Alice per la sua disponibilità e la cortesia nel raccontarci la sua esperienza fatta di coraggio e passione. Ci complimentiamo per le realizzazioni ritratte in queste meravigliose foto e le auguriamo di avverare tutti i suoi sogni in un futuro di dolci soddisfazioni.