
IMPORTANTI NOVITA’ FISCALI PER GLI OPERATORI DELLA RISTORAZIONE CHE VOGLIONO INVESTIRE IN FORMAZIONE
È stata approvata la nuova Legge di Bilancio 2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 322 del 30 dicembre 2020, che prevede numerose novità in materia fiscale.
Tra queste, un interessante bonus destinato a chi lavora nella ristorazione professionale.
La novità in questione riguarda il così detto BONUS CHEF che si sostanzia in un credito d’imposta del 40% delle spese sostenute fino a un massimo di 6.000 euro per la formazione.
Il credito riguarda le spese del primo semestre dell’anno per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale “strettamente funzionali all’esercizio dell’attività”.
Ma spieghiamo meglio, e più concretamente, in cosa consiste questo Bonus che rappresenta una straordinaria opportunità per TUTTI i professionisti e i possessori di partita iva che operano nella ristorazione.
A chi è riservato il Bonus Chef 2021 e in cosa consiste
Il credito d’imposta al 40% previsto dal Bonus Chef 2021 è destinato a tutti i soggetti lavoranti nella ristorazione professionale, sia come lavoratore dipendente, sia come lavoratore autonomo in possesso di partita iva, anche non classificati dal codice ATECO 5.2.2.1.0. Esso vale per le spese sostenute per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale nel periodo compreso tra il 1° Gennaio 2021 e il 30 Giugno 2021. Il bonus non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’Irap.
Cosa significa “credito d’imposta?
Una specifica importante sui destinatari del Bonus
Come abbiamo detto sopra, nel testo della legge è riportato espressamente “anche nei casi in cui non siano in possesso del codice ATECO 5.2.2.1.0“, il codice che classifica i “i cuochi in alberghi e ristoranti”.
Questo porta alla luce un’importante opportunità per tutti i lavoratori della ristorazione.
Significa infatti che possono accedere al Bonus anche i pasticceri, i pizzaioli o gli aiuto cuoco. Per il momento nella legge si specifica che devono lavorare in alberghi e ristoranti, ma con il Decreto attuativo ci si aspetta che venga allargata a chiunque lavori nella ristorazione professionale. Facciamo alcuni esempi: un pasticcere che desidera ampliare le proprie competenze nel campo dei panificati e della pizzeria, può accedere al Bonus alla stessa stregua di un pizzaiolo che intende allargare le proprie abilità nel campo della gastronomia e della cucina, per offrire un servizio allargato.
Per i dipendenti e per i titolari di partita iva, è possibile portare il 100% del costo del corso in detrazione sul reddito, in più con il Bonus Chef, il 40% del costo del corso diventa “credito d’imposta”, ovvero viene tolto dalle tasse da pagare allo stato.
Ecco perché parliamo di 100+40.
Significa che, “a conti fatti”, si ha uno sconto reale sul corso di oltre il 40%.
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