CORSO DI CUOCO | FOGGIARE IL GUSTO L’AVVINCENTE STORIA DI MIRKO PAPPALARDO

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SEGNANDO LA STORIA DELLO STILE GASTRONOMICO

È lo studente di Accademia Italiana Chef Mirko Pappalardo che è oggi al comando della cambusa di Daforma. Non solo cucina, piuttosto “Uno spazio polifunzionale all’ interno di un tranquillo cortile romano a due passi dalla frenesia di Campo de’ Fiori, che promuove il lavoro di maestri di design, gastronomia, e abbigliamento. Una congiunzione di arte in tutte le sue forme. La cucina ne è il punto forte. Si annoverano quaranta coperti, un cocktail bar americano dove si cena intorno al bancone e tanta buona musica. Inutile dire che promuoviamo la diversità in tutti i suoi colori, suoni e sapori.

Ho studiato un menù diverso che rappresenta la mia formazione culinaria al meglio: il menu dei due sud, con richiami della mia terra e influenze latine. Alcuni piatti invece ci riportano nella capitale, come l’uovo di carbonara e la classica polpetta al sugo. Un esplosione di gusto, per tutti i palati, internazionali e non. La cucina del Daforma è basata sulla tecnica di marinare cibi di qualità con ingredienti fusion per esaltarne al massimo i sapori.”

D: Mirko, congratulazioni per il tuo conseguimento! Da dove sei partito per infine arrivare qui?

R: La mia passione per la cucina, nasce grazie a mia mamma, che mi ha sempre trasmesso l’amore per il cibo.​ D​a piccolo rubavo con gli occhi, cercando di ricreare dei piatti simili a quelli di mia madre, ma aggiungevo sempre qualcosa di diverso. Crescendo mi sono avvicinato sempre di più all​’​arte culinaria, ho letto libri, ho cercato di fare di quell’arte un lavoro.​ S​ono partito per ​L​ondra a fare la gavetta per capire se avessi davvero le carte in regola per diventare uno chef. Dopo due anni mi era chiaro che avrei fatto della cucina la mia vita.

D: In che modo la formazione al corso di cuoco ha contribuito al tuo successo?? 

R: Tornato in Italia decido di cercare un corso che mi fungesse​ da​ trampolino di lancio ma che fosse ​anche ​completo e dettagliato. Da qui la scelta  dell​’​ Accademia Italiana Chef. Finalmente sapevo usare le materie prime, sapevo muovermi in una cucina e avevo a disposizione tantissimi ristoranti da poter scegliere per uno stage di tre mesi. Inoltre il rapporto qualità/prezzo ero fantastico per un giovane cuoco​.​

Non dimentic​herò mai​ l’ansia per ​l’​esame finale che avrebbe determinato la mia idoneità come Cuoco. ​D​ovevamo portare un piatto di nostra invenzione e fare un esame scritto. ​ ​Eseguii un primo piatto, fatto ed ideato da me, dei ravioli fatti a mano con una farcia all​’nduja di tonno, adagiati su una crema di bruschetta al pomodoro. I​l piatto piacque moltissimo e mi fecero tanti complimenti. Superai ​l’​esame con ottimi voti.

D:Parlaci delle tue esperienze nel campo della ristorazione una volta conseguito il diploma!

R: Dopo aver terminato il corso di cuoco con successo, rimasi per un po’ nel ristorante dove feci lo stage e fu li che ricevetti una chiamata per andare a lavorare in un ristorante del centro dove rimasi per un anno. Voletti provare ad avere una conosce​nza più estesa della cucina ed ebbi ​l’​ occasione di andare a lavorare a ​M​iami in Florida per conoscere la natura dei cibi sudamericani.

Lavorai a ​M​iami per 2 anni, cambiando vari ristoranti tra cui anche stellati, no​n appena capii di avere un​’​adeguata conoscenza di quella cucina così complessa, colorata e ricca di gusti esotici, tornai in Italia, a Roma, dove andai a lavorare per un ristorante fusion molto famoso nella capitale. Fu allora che mi arrivò una proposta per ideare un menù, seguire la start up di una cucina e diventare lo chef di un ristorante nascente situato a campo dei fiori: il ​D​aforma ​Gallery.

D: Cosa caratterizza questo locale così atipico? 

R: E’ u​n locale di un’altra epoca, dove oltre a mangiare si possono ammirare pezzi d’arte contemporanea e bere distillati pregiati, vini e cocktail particolari. Si cena e si beve intorno ad un bancone stile americano che ricorda un jazz bar di Los Angeles. La proposta che ho messo in atto per questo locale è una cucina fusion / gourmet usando cibi semplici ma ben lavorati in modo da esaltare al massimo la materia prima. Un esplosione di gusto immersa in un ambiente contemporaneo, nel cuore della capitale.

D: Come descriveresti la tua visione della professione chef in questo momento? 

R: Sono proiettato nel futuro, ​mi vedo all’apice della mia carriera, con la voglia di affinare sempre di più le mie tecniche culinarie e di esplorare il mondo in tutti i suoi angoli per assaporarne tutti i sapori. Mi piacerebbe trasmettere a tutti i miei futuri colleghi un messaggio importante: la cucina non è solo buon cibo e passione, la cucina ​è​ dedizione, amore, esplorazione. La cucina ​è​ cercare di imparare ogni giorno una cosa nuova per ampliare e affinare i piatti. La cucina ​è​ un duro lavoro, ​ed allo stesso tempo​ grandi soddisfazioni.

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BIOGRAFIA DI MIRKO ANTONIO PAPPALARDO

Nasce a Catania nel 1990. Sin da piccolo si avvicina al mare e ai prodotti della sua terra, la Sicilia, terra di acqua e di fuoco, così come la sua cucina. Decide di partire in giovane età per la Gran Bretagna per conoscere il “diverso”, per abbracciare nuove culture e sapori,per allontanarsi per la prima volta dalla madre patria ed esplorare ciò che il mondo ha da offrire. Si appassiona ancora di più alla gastronomia e comincia a far pratica nelle cucine londinesi. Tornato in Italia inizia la sua vera formazione professionale all’Accademia Italiana Chef di Eataly a Roma, dove raffina la sua propensione per i prodotti mediterranei, e si avvicina alla cucina tipica romana.

Innamorato dei sapori della città eterna, perfeziona le sue tecniche culinarie presso il “Gaviusristorante del Novotel di Roma, dove impara le basi della cucina classica affiancato dallo Chef Mirko di Mattia, grande fonte di ispirazione e amico. E’ significativa anche la sua esperienza al Laboratorio Culinario “Move Lab” in Roma dove si avvicina alla cucina street, sperimentale. Giovane, pieno di vita e curiosità, decide di partire per gli Stati Uniti per intraprendere un viaggio che segnerà per sempre la sua carriera culinaria.

Miami: latina, multi – culturale, lontana, un mondo nuovo, pieno di sapori e colori da gustare. È proprio qui che Mirko capisce il tipo di cucina che vuole proporre, ed è qui che lavorando presso il Ristorante stellato “Fuor d’Acqua”di Miami, internazionalizza la sua cucina, creando un connubio tra l’utilizzo delle materie prime mediterranee ed i sapori caratteristici del sud America. Pappalardo è promotore di una cucina di alta qualità, basata su ingredienti genuini e piatti internazionali, interpretati con grande attualità ed innovazione.

Ringraziamo Mirko Antonio Pappalardo per il tempo concessoci, gli auguriamo successi e soddisfazioni.