DIPLOMATA AL CORSO DI CUOCO PROFESSIONISTA, FRIDA SI RACCONTA

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“E’ ORA DI CAMBIARE… VELAVEVODETTO!”

Frida. Al tempo un lavoro che non le dava più le giuste gratificazioni, una passione che si stava facendo spazio nel suo cuore e una gran voglia di cambiare.
Ecco come ha deciso di prendere in mano la sua vita, stravolgendola e riempiendola di passione, impegno e coraggio!
Frida ha deciso di iscriversi al Corso di Cuoco Professionista per inseguire la passione per la cucina.
Ha messo tutta se stessa nella studio e nel lavoro. Ha sfoderato coraggio, umiltà e determinazione facendosi spazio nel mondo della ristorazione e ottenendo ottimi risultati.

La sua storia è un successo da leggere e assaporare, comprendendo quanto sia importante fissare degli obiettivi nella propria vita e perseguirli con lo spirito di chi vuol volare alto.

Frida, è ora di cambiare, cioè?

Ho 47 anni compiuti! Ho iniziato il mio percorso di cuoco nel 2016, quando mi sono iscritta all’Accademia. 
Per quasi 20 anni ho fatto attività da libero professionista: mi occupavo di elaborare sistemi di gestione qualità, ambiente e sicurezza, secondo gli standard internazionali ISO e OHSAS per le aziende che me lo richiedevano.
E’ stato il lavoro della mia vita! Sempre di corsa, sempre in macchina da una parte all’altra dell’Italia… poi la crisi economica ha buttato giù le libere professioni, sia economicamente che qualitativamente. A livello economico mi ha massacrata e professionalmente non crescevo più… Ho deciso di dare una svolta (forse anche troppo tardi) e mi sono messa al lavoro per ricrearmi una vita lavorativa soddisfacente. Ho fatto questo salto in uno dei periodi più pesanti e tragici della mia vita. Mia madre si è ammalata di cancro nel 2015 e dopo 2 anni di euforia e disperazione, se ne è andata a Marzo 2017. Questo lavoro non mi ha fatto affondare.

E la scelta come è caduta nella Ristorazione?

Beh, la cucina è una passione scoperta da poco, non pensavo di saper fare cose buone! Ho iniziato a cucinare per me ed il mio compagno, poi viaggi enogastronomici, esperienze sensoriali personali…Poi ho letto l’annuncio dell’Accademia Italiana Chef e ho trovato che la formula economica e di tempo, (ancora lavoravo) fosse perfetta per me.
Ad Ottobre 2016 ho iniziato il Corso a Roma, a Gennaio 2017 ho iniziato lo stage presso il ristorante Livello 1, Via Duccio di Buoninsegna, sotto la direzione dello Chef Mirko Di Mattia (come in ogni cosa il primo amore non si scorda mai).
A Settembre 2017, il ristorante Livello 1 ha partecipato al Taste of Rome e Mirko mi ha chiesto se volessi far parte della brigata in quella settimana. Ho accettato con gioia! E’ stata un’esperienza incredibile, ho conosciuto chef stellati, tanta gente colta in materia di gastronomia, allegria, sapori…
Il 20 Maggio 2017 ho fatto il mio esame ad Empoli e mi sono diplomata.
Da allora ho iniziato a rispondere ad annunci su siti specializzati, fatto prove, lavorato per qualche mese in un ristorante siciliano, poi come extra al Mercure Hotel di Spinaceto, al Patanegra per qualche mese durante l’orario di pranzo, in formula tavola calda.
A fine Gennaio 2018, scocciata per la superficialità, la scarsa professionalità che ho spesso trovato, la vacuità degli annunci ai quali rispondevo, mi sono buttata e ho inviato il curriculum a ristoranti con un certo nome, (2 o 3 in tutto) tra i quali “Flavio Al Velavevodetto” a Testaccio, dello Chef Flavio de Maio. I soci di questo ristorante hanno aperto anche un ristorante più piccolo ma con la stessa filosofia a Piazza dei Quiriti “Velavevodetto Ai Quiriti” sotto la direzione dello Chef Loredana Santarelli.
Sono stata contattata direttamente dallo Chef, in quanto, in quel periodo, stavano cercando persone da inserire… quindi ho avuto un colpo di fortuna non indifferente!
Flavio è speciale! da conoscere!
Il ristorante è noto su Roma, ma anche in tutta Italia, per la sua cucina tradizionale romana, fondata su ricette antiche, materie prime super selezionate, metodi di cottura professionali e massima attenzione a tutti i passaggi.

Mi sembra di capire che stavolta le cose siano andate meglio… 

Mi sono trovata molto bene e per qualche mese ho fatto la spola tra Testaccio, Piazza dei Quiriti e per un periodo dentro Eataly dove avevamo un punto vendita con alcune delle nostre preparazioni. Sono stata poi assunta con contratto a tempo indeterminato come aiuto cuoco.
La prima cosa che mi viene in mente? la fatica di ricominciare da 0, come se non avessi mai cucinato! Mi sono trovata catapultata in un ristorante di serie A, con professionisti veri, giovani, con anni di esperienza sulle spalle e mi sono sentita veramente piccola! Ho spalle larghe e carattere, quindi testa bassa e al lavoro, ogni giorno. Lo staff è fantastico, ragazzi capaci, appassionati, professionisti veri! i primi giorni sono stata affiancata da Loredana e da Valerio Maiuri, giovane capopartita, ragazzo paziente e generoso con i colleghi!
A Testaccio ho sperimentato i grandi numeri!!!! Parliamo di una media di 350 coperti al giorno! Quindi grandi corse sia per le preparazioni che durante il servizio.
Sono stata assunta a Piazza dei Quiriti, 100 coperti, quindi sono li in pianta stabile.
Le preparazioni le facciamo tutti insieme e durante il servizio sono assegnata alla partita degli antipasti e dei secondi.

Cosa consiglieresti ad un Neo Chef?

A chi si approccia a questo lavoro non ho grandi consigli da dare tranne alcune raccomandazioni: ogni cucina è un mondo a se! Ogni ristorante o albergo ha la sua vita, la sua storia, la sua direzione…Testa bassa, umiltà e voglia di apprendere! Se ci sono tante persone a lavorare, dovrete amalgamarvi, farvi conoscere e apprezzare…Siete gli ultimi arrivati, quindi rispetto e serietà sono requisiti imprescindibili. Contano molto le doti caratteriali, questo è sicuro! bisogna lavorare molto per imparare molto, essere aperti a ricominciare da 0.
E’ un lavoro faticoso, frustrante ed esaltante al tempo stesso! Ma fare il cuoco non significa stare in servizio e basta! Non significa far saltare la pasta nelle padelle come un giocoliere! Cucinare è un misto di tempi, materie prime, attrezzature, rispetto di leggi e regole sanitarie, sopratutto è spirito di gruppo! 

Ringraziamo Frida per averci raccontato la sua storia e le auguriamo di conservare questo entusiasmo travolgente arricchito di umiltà e serietà!