Quando si pensa alla pasta fresca, la mente corre subito alla tradizione italiana, fatta di gesti antichi e sapori autentici. Ma a volte, il talento e la passione possono attraversare continenti, fondersi con culture diverse e dar vita a qualcosa di unico. È il caso di Shan Nadarajan, oggi conosciuto in Malesia e Singapore come lo chef che trasforma la pasta in arte.
Le origini: un talento nato in una cucina di Klang
La passione di Shan nasce osservando sua madre, una cuoca straordinaria che preparava ogni pasto come un banchetto. Da bambino, la cucina era
per lui un teatro silenzioso: guardava, imparava, assorbiva.
Eppure, diventare chef non era nei suoi piani: inizialmente inseguiva una carriera nel settore dell’ospitalità. Ma il destino aveva altri programmi.
La svolta in Italia: il corso per stranieri in Pasta all’Accademia Italiana Chef
Dopo anni di esperienze tra Malesia, Australia e Singapore, Shan decide che è il momento di specializzarsi davvero. Sua moglie gli suggerisce di approfondire l’arte della pasta fresca… e così, nel 2019, prende coraggio e vola in Italia.
Si iscrive al Corso Professionale per Stranieri di Pasta Fresca presso l’Accademia Italiana Chef, dove scopre un mondo completamente nuovo.
I primi giorni? Durissimi.
Le tecniche, i sapori, la precisione richiesta… tutto diverso da ciò che conosceva.
«Durante la prima settimana volevo tornare a casa», racconta oggi con un sorriso.
Ma Shan non è tipo da arrendersi.
Studio dopo studio, impasto dopo impasto, impara:
-
decine di variazioni di pasta fresca;
-
42 salse autentiche;
-
tecniche professionali che cambiano per sempre il suo modo di cucinare.
E soprattutto, trova la sua identità culinaria.
L’idea che cambia tutto: trasformare la pasta in arte
Una volta tornato in Malesia, un amico gli lancia una sfida: perché non trasformare la pasta in arte?
Da lì comincia un percorso creativo che durerà sei anni, fatto di tentativi, errori, perfezionamento continuo.
Oggi Shan crea:
-
ravioli batik;
-
tortellini ispirati al Jalur Gemilang (bandiera malese), realizzati in sei ore di lavoro;
-
pasta fresca ispirata a festività come Hari Raya, Deepavali e Capodanno Cinese;
-
forme rare come cappelletti, paccheri e tortelli artistici.
E ogni colore è naturale: spinaci, spirulina, barbabietola, curcuma.
Ogni piatto diventa una tavolozza.
Private dining di successo tra Singapore e Malesia
Oggi Shan è richiestissimo per eventi privati e cene esclusive.
Gli ospiti rimangono senza parole davanti ai suoi piatti e spesso gli chiedono:
«Come faccio a mangiarla? È troppo bella!»
C’è chi mostra le sue creazioni ai figli come esempio di eccellenza.
C’è chi si ispira a lui per comprare una macchina per la pasta.
La sua cucina emoziona, ispira e racconta una storia: la sua.
Il suo sogno: insegnare
Nonostante il successo, Shan guarda già al futuro.
Vuole tornare a ciò che ha ricevuto in Italia: la formazione, la passione condivisa, la trasmissione di un mestiere antico.
Il suo obiettivo è insegnare alle nuove generazioni l’arte autentica della pasta fresca – quella vera, imparata in Italia.
L’orgoglio dell’Accademia Italiana Chef
La storia di Shan Nadarajan dimostra che la cucina non ha confini.
Con dedizione, studio e creatività, anche un ragazzo di Klang può diventare ambasciatore della pasta italiana dall’altra parte del mondo.
Siamo fieri del suo percorso, del suo talento e della sua capacità di trasformare ciò che ha imparato all’Accademia in una forma d’arte unica al mondo.
Bravo Shan: continuiamo a seguirti, ispirati dal tuo talento e da tutti i colori della tua pasta.

Accademia Italiana Chef - SEDE CENTRALE
Via Antonio del Pollaiolo n° 172a - 50142 FirenzePer info sui corsi su Firenze