SCUOLA DI CUCINA NEWS | IL NOSTRO ALLIEVO LUCA TUCCI E IL SUO STAGE DALLO CHEF BOTTURA

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Luca Tucci è uno degli allievi della nostra Scuola di Cucina professionale che ha intrapreso il percorso formativo per diventare Cuoco Professionista e che, grazie alla sua instancabile voglia di imparare e al suo indiscutibile talento, ha deciso di effettuare lo stage formativo  nel Regno dell’alta cucina. Se c’è infatti un ristorante che mette d’accordo tutti, anche i critici più accaniti, questo è l’Osteria Francescana di Massimo Bottura: venti ventesimi dall’Espresso, ma anche forte di tre stelle Michelin, secondo nella classifica mondiale dei migliori ristoranti del globo. Ed è proprio qui che Luca sta effettuando il suo stage: in un ambiente eccezionale dove si cresce professionalmente e umanamente e che per molti aspiranti professionisti dell’arte culinaria rappresenta un Tempio inavvicinabile. 

Luca è entusiasta della sua esperienza che sta affrontando con determinazione e passione, affinando giorno dopo giorno le sue competenze, crescendo in un ambiente che lui stesso definisce “una grande famiglia”, governato dal rigore, ma anche dalla comprensione, dalla serenità e dai sorrisi.

luca tucciAbbiamo deciso di intervistare Luca per farvi conoscere la sua straordinaria esperienza e per darvi la possibilità di ottenere i giusti consigli per inseguire i vostri sogni professionali.

Vi lasciamo pertanto alle sue parole, certi che vi trasferiranno il suo entusiasmo e la sua voglia di imparare, due caratteristiche che, siamo certi, lo accompagneranno nella realizzazione dei suoi sogni.

– Cosa comporta lavorare a fianco di uno Chef che rappresenta la perfezione e come è lo Chef Bottura in cucina?
Partendo dal presupposto che pur essendo il miglior chef di Italia ed il secondo al mondo e quindi avendo una cultura molto più estesa di un normale cuoco e non solo sulla cucina, ma anche su arte e chimica degli alimenti, Massimo è una persona semplicissima, è quindi un piacere parlarci o sentirlo parlare con l’intera brigata.
Il mio modo di vedere la cucina è cambiato radicalmente grazie a lui e grazie ai suoi collaboratori in quanto non vedo più il cibo come mezzo esclusivamente per saziarsi e riempirsi la pancia, ma un modo per far si che tutti i sensi siano coinvolti così che quasi la prima volta che si prova un piatto mai provato per un attimo il cervello si annebbi non sapendo che cosa stia succedendo(non so se ho reso l’idea).
Essendo nel secondo ristorante al mondo la pressione la si avverte in quanto ogni passaggio per la realizzazione di un piatto, dallo sfogliare un mazzo di prezzemolo, al sezionare un maialino, deve essere eseguito perfettamente perché ogni singolo passaggio determinano la perfetta realizzazione del piatto.

– Quale atmosfera si vive nella brigata di un ristorante eletto come il secondo migliore del mondo?
L’atmosfera che si avverte all’Osteria Francescana è un’atmosfera che io non avrei mai e dico mai immaginato…è un’atmosfera della quale non mi stancherò mai durante l’orario lavorativo. Non credo ci sia un altro posto che ti faccia sentire parte di un qualcosa, parte di una squadra, parte di una famiglia come la francescana, ovviamente ti devi ricordare il motivo per cui sei lì in quel momento altrimenti i sous chef o i capi partita ti riportano subito alla realtà nella quale devi comunque stare sereno ma molto attento al lavoro che stai svolgendo.
La mattina, anche se ci si sveglia dopo solo 4 o 5 ore di sonno, quando si entra in cucina non mancano mai i sorrisi e le pacche sulle spalle, sintomo di una grande stima tra colleghi e di una grande grinta nel ricominciare una nuova giornata.

– Quali sono i MUST che deve osservare la brigata dello Chef Bottura?
La passione, il rigore e la voglia di fare sono le cose che mi hanno segnato di più e che mi stanno segnando, lavorativamente parlando durante questo stage. Credo che non mi potrò mai scordare di questa esperienza e soprattutto delle persone con cui la ho vissuta.

– Quale atmosfera si vive nella brigata di un ristorante eletto come il secondo migliore del mondo?
Credo di esser convinto delle mie scelte in quanto credo di non voler più uscire dal mondo degli stellati poiché le persone che ci lavorano all’interno hanno un modo di pensare e di vivere questo lavoro e completamente diverso a quello delle altre brigate. Nuove idee, nuove prospettive e innovazioni, questo mi affascina davvero molto.

– Come ti vedi tra 15 anni?
Non sono solito fare queste considerazioni, sopratutto riguardo al futuro, ma spero sicuramente di continuare a svolgere il mio lavoro sempre con passione, rigore e rispetto e sopratutto un po’ di allegria che non guasta mai!

– Quale messaggio ti piacerebbe trasmettere a chi sogna un futuro come Cuoco?
A chi sogna un futuro da cuoco consiglio dal guardarsi bene da ciò che vogliono farvi credere i social media e i programmi televisivi in genere poiché per fare il cuoco o lo chef, come dicono loro, non basta avere una bella faccia o saper parlare stupendamente. Bisogna avere una grande forza di volontà, tanta passione e tanta, ma tanta umiltà e non lo si dice per dire…

Al termine della sua intervista Luca ci ha lasciato queste parole che pubblichiamo con gioia e soddisfazione:

Ringrazio l’Accademia Italiana Chef e sopratutto Roberto Ceresoli per avermi dato la possibilità di entrare a fare parte di un sogno. Poter effettuare lo Stage in Osteria Francescana vuol dir fare uno stage in un ristorante che non è più solo dello Chef Bottura, ma che è ormai di tutti i cuochi che passano da quel sogno e ci lasciano un segno che diventa indelebile per l’impronta del ristorante stesso: una grande famiglia con figli sparsi in tutto il mondo!
Luca

Ringraziamo Luca per il tempo che ci ha dedicato, consapevoli dei ritmi imposti dal lavoro in brigata presso quello che è il secondo ristorante al mondo, e ci complimentiamo con lui per l’insaziabile voglia di imparare e migliorare. In bocca al lupo Luca, che il futuro di regali innumerevoli e gustose soddisfazioni!