SCUOLA DI CUCINA | RASSEGNA STAMPA – www.emiliaromagnamamma.it: Salute in Pentola in collaborazione con Accademia Chef

Una storia difficile ma con un bel lieto fine

Stanno a casa dal lavoro ma nessuno crede che sia per un motivo valido. Chiedono mansioni meno pesanti fisicamente ma vengono considerate delle scansafatiche. A volte, sono anche oggetto di licenziamento.

Le donne con la fibromialgia porteranno questa sera (dalle 18,30) le loro ragioni a Bologna (Istituto superiore Aldini Valeriani Siriani, via Bassanelli 9), durante il convegno “La fibromialgia: impatto sociale e lavorativo” organizzato dal Comitato fibromialgici uniti in collaborazione con la fondazion Asphi Onlus che si occupa di invalidità negli ambienti lavorativi. Un’invalidità, quella conseguente alla “malattia invisibile”, che varia da persona a persona ma che lo Stato non risonosce ancora.

A spiegarne le conseguenze è Barbara Suzzi, presidente del Cfu: “Faccio un piccolo esempio personale. Io non posso piegarmi a raccogliere qualcosa che è caduto per terra perché se lo faccio, non mi rialzo più. Questo, in una società dove nemmeno i medici spesso conoscano la fibromialgia, è un problema. I pazienti, oltre che pieni di fantasie, vengono a volte descritti come degli inguaribili depressi: sfido chiunque a non deprimersi quando ha dolore 24 ore su 24″.