ACCADEMIA ITALIANA CHEF | RASSEGNA STAMPA – https://iltirreno.gelocal.it/empoli/: Chicago con un cuore azzurro: la pasta ha il marchio “Empoli”

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Articolo di Marco Pagli
10 Aprile 2021

Un giovane imprenditore è venuto in città a imparare a fare tagliatelle, gnocchi e tortellini. Ha poi aperto un’attività nella metropoli volendo onorare il luogo da cui è partito il suo progetto

EMPOLI. Si vede un’insegna con scritto “Empoli” nel cuore della grande Chicago. Si trova a due passi dalla sponda ovest del lago Michigan, tra Humblodt Park e la città vecchia. Proprio sotto a quell’insegna si apre la porta di un laboratorio dove si produce pasta fatta a mano. Da quell’ingresso al 2325 di North Avenue si entra in una storia che inizia in Messico, passa dalla Cina e arriva ad Empoli per poi tornare al di là dell’Atlantico e mettere radici in Illinois.

Il protagonista è un giovane chef di origini messicane: Jair Gudiño Chavez, per il popolo di Instagram – dove può contare su oltre 13mila follower – semplicemente “chefjairzinho”. Jair è un giramondo, un collezionista di esperienze messe a servizio della sua arte. Cresce professionalmente nelle cucine di ristoranti stellati e locali rinomati sparsi in mezzo mondo.

Nell’estate del 2019 ha 31 anni e si trova a Shangai, executive chef dell’hotel Bellagio e del suo ristorante Lago. Buon lavoro, posto stimolante, colleghi preparatissimi. Ma un pensiero continua a pungolarlo da tempo: vuole imparare a fare la pasta e diventare un maestro pastaio. Così chiede, cerca, si informa.

Fino a quando l’occasione si presenta. Si chiama Accademia Italiana Chef ed è una scuola di formazione e un ente di ricerca con sedi aperte nelle principali città italiane. Ma quella centrale si trova in via Cantini, a Empoli. Qui si tiene un corso professionale di pasta. È quello che fa per lui.

«Finalmente potevo coronare il mio sogno – racconta Jair Gudiño Chavez – mi sono iscritto e in autunno mi sono trasferito a Empoli. Non conoscevo niente dell’Italia, ma mi sono innamorato subito della città. Ci sono rimasto per tre mesi, girando anche per visitare i luoghi bellissimi che ci sono intorno. Il corso è stato intenso e ho imparato moltissime cose, grazie al direttore dell’Accademia Andrea Rocchetti e a tutti i professionisti che insegnano nella scuola». Al termine del corso il giovane chef torna in Messico e inizia la sua produzione di pasta. Gli affari vanno bene, nonostante la pandemia che nel frattempo travolge anche il paese centroamericano.

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